- INTERVISTA ALL'AUTORE -
Da dove nasce questo curioso titolo dell'opera: "Attrazione repulsiva"?
" Non di rado amo intitolare le mie creazioni con degli ossimori, in quanto essi esprimono perfettamente la loro assurda ambiguità che genera inevitabilmente dubbi e stimola la ricerca attiva di soluzioni possibili "
Cosa ha spinto l'imprenditore Nino Miceli ad innamorarsi della sua opera d'arte al punto di sceglierla come dono importante per la città di Gela, in segno di riconoscimento per la cittadinanza onoraria conferitagli?
" Nella drammatica paradossalità e contraddittorietà di cui è pregna la mia opera e il suo titolo, l'imprenditore Nino Miceli, si è totalmente rispecchiato rimanendone profondamente affascinato. Costretto ad abbandonare repentinamente tutto: la sua terra, i suoi affetti,il suo florido lavoro per aver denunciato i suoi estortori mafiosi, l'imprenditore ha dovuto rifarsi una nuova vita, con una nuova identità, in un nuovo luogo, nel totale anonimato, per sfuggire ad una mortale vendetta senza scadenza. Nella mia scultura Miceli ha riconosciuto, tra le altre cose, il suo perenne sentimento di amore e odio, di attrazione e repulsione per la sua terra che lo ha accolto, respinto e nuovamente accolto"
Cosa pensa della collocazione dell'opera di fronte al mare?
" La mia scultura vive nel paesaggio e del paesaggio. Il mare sullo sfondo è in perenne movimento e in perenne cambiamento così come il cielo e le nuvole che lo attraversano. Il paesaggio rende ancora più viva, dinamica e realistica la scena che si svolge al suo interno. Allo stesso modo la scultura trasfora in finzione teatrale la realtà che si avvicenda all'interno del suo perimetro "
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